fbpx

Ben tornati sul nostro Blog. In questo articolo descriveremo le principali funzioni comuni a tutte le marche produttrici di “lampade flash dedicate”, ovvero destinate ad essere aggiunte agli apparati fotografici. Generalmente questi strumenti venivano prodotti a complemento dei vari corredi fotografici reflex, Nikon, Canon ecc. Tuttavia con la comparsa delle fotocamere digitali, specialmente quelle di un certo livello, nacquero contestualmente una moltitudine di lampade flash più o meno specifiche per determinati modelli. Ad ogni modo ciò che leggerete di seguito riguarda più o meno tutti i modelli di lampade flash, con la sola eccezione delle funzioni avanzate, proprie dei modelli di punta.

In alto potete osservare il flash dedicato Nikon SB900, un vero classico per i tutti i Nikonisti. La sottostante perpendicolare linea rossa indica la pista idonea al suo inserimento che è presente sul corpo macchina.

Questo tipo di flash oltre ad avere una lampada più potente di quello in dotazione sull’apparato fotografico, offre inoltre la possibilità di ruotarla in diverse direzioni e consente inoltre di calcolare la giusta potenza con strumenti e metodi differenti da quelli integrati nella fotocamera stessa.

La sua unità logica integrata permette di scegliere tra differenti tipi di automatismi o di regolare la potenza manualmente a seconda delle vostre esigenze.

Funzioni principali e Limitazioni

Prima di descrivere più nel dettaglio le caratteristiche delle lampade Flash occorre sottolineare un aspetto fondamentale. L’unica vera limitazione che concerne l’uso delle lampade Flash dipende dalla vostra attrezzatura. La maggior parte delle macchine fotografiche non sono di sincronizzare  scatto e lampo  a tempi inferiori ad 1/250. Ciò dipende dalla velocità di calcolo della vostra attrezzatura. Utilizzando un illuminatore flash infatti il punto di fuoco viene conseguentemente calcolato mediante l’uso della cellula infrarosso montata sulla lampada. Questo interscambio di informazioni, oltre ai calcoli da essi derivanti necessari a modulare  l’intensità luminosa, necessitano di un tempo di elaborazione discreto e non nullo.

Veniamo ora alla descrizione delle varie funzioni.

Le modalità di illuminazione più usate dai fotografi sono 4:

A (auto): Il flash calcola la potenza in base alla luce in quel momento riflessa dal soggetto, rilevata dalla fotocamera nel punto di messa a fuoco. Ogni automatismo può essere regolato in diversi stop di sovra o sotto esposizione toccando i pulsanti o rotelle di regolazione fine presenti sul dorso della lampada .

Gli incrementi sono sempre di 1/3 di lampo (successivamente ne approfondiremo il significato).

TTL: In questa modalità il flash emette dei pre-lampi e calcola la potenza in base alla luce che il soggetto le restituisce.

TTL BL: Questa modalità si differenzia dalla precedente poiché in questo caso l’esposizione del soggetto viene calcolata tenendo conto anche della luce ambientale. La macchina farà una media dei valori rilevati.

M: Questa è la modalità manuale, personalmente la mia preferita quando si lavora ad una distanza costante dal soggetto.

Potenza del “Lampo”

Il lampo del flash è la luminosità espressa dalla lampada. La sua potenza o intensità sono rappresentati da una scala di valori frazionari visibili sull’ LCD del vostro Flash:

1/1 = tutto lampo

1/2 = mezzo lampo (con incrementi di +/- 1/3) e così via.

I valori minimi sono rappresentati dai valori 1/128 o 1/64. Ciascun valore ha una corrispondente distanza di utilizzo, da tenere in particolare considerazione quando operate in modalità manuale.

 

Sopra la scala metrica, sulla sinistra è possibile vedere indicato il valore degli iso impostati sulla vostra macchina fotografica. La lampada flash reagirà tenendo conto anche di questo parametro, riducendo il suo impegno corrispondentemente all’aumento della sensibilità.

Quando utilizzate un’automatismo come TTL o altri, la scala della potenza del lampo non è visibile, solo la distanza di utilizzo lo è.

Sotto la scala della distanza sono visibili il diaframma impostato sulla macchina e la distanza focale dell’obiettivo.

La distanza massima raggiungibile da ogni Flash si ottiene lavorando con la lampada in posizione diretta e senza calotta o vetro diffusore. Utilizzare o meno questi due strumenti, non impedirà alla nostra lampada di calcolare sempre con precisione la propria portata.

Defilato sulla destra potete osservare una icona che raffigura un termometro. I Flash tradizionali, se usati in lunghe sequenze di scatti ripetuti, incorrono in un problema di riscaldamento, particolarmente frequente nei Flash più potenti se usati a tutto lampo.

I Flash più moderni aggirano questo angoscioso problema montando lampade al quarzo, tra l’altro anche meno impegnative a livello di consumo energetico.  Queste innovative attrezzature ovviamente costano dalle due a tre volte di più dei Flash tradizionali; perciò scattare meno e con più attenzione può senz’altro aiutarvi a contenere i costi e ad evitare il blocco termico del vostro illuminatore.

Differenti stili di illuminazione

 

Luce diretta

È utile in tutte quelle situazioni in cui abbiamo bisogno di profondità. Il suo difetto maggiore è l’elevato rischio di schiarire i visi ed il verificarsi del fastidioso effetto degli occhi rossi, tipico degli scatti in ambienti poco luminosi tipo case, chiese o teatri.

La luce diretta con diffusore e lampo forte è molto utile da usare all’aperto. Sarà possibile in quel modo attenuare o neutralizzare le ombre che si proiettano sui volti dei soggetti in relazione alla posizione del sole posti a media distanza da noi (foto in posa o di gruppo).

Per oggetti in rapido movimento a medio-lunga distanza è necessario togliere il diffusore. I soggetti così fotografati si staglieranno leggermente dal contesto.

 

Luce indiretta

La luce indiretta, (lampada inclinata di quarantacinque o settantacinque gradi) e con diffusore privilegia la morbidezza dei toni ed una lettura migliore sia del soggetto che del contesto. Il risultato sarà più simile a quello che percepiamo con gli occhi in quel momento.

È utile per foto di gruppo o ritratti in ambienti poco luminosi con soffitti non troppo alti. La pratica di proiettare la luce in alto infatti presume il rimbalzo dei raggi dal soffitto su soggetto e sfondo. Non è indicato nelle foto in chiesa dove a causa dell’altezza del soffitto non si verifica il ritorno di luce.

 

Tendenze moderne

In assenza di ambienti e soggetti ben controllabili ci si affida generalmente agli automatismi. Ovviamente bisogna essere ben coscienti di cosa si mette a fuoco per avere una giusta esposizione. Puntare un abito scuro o il fondo della stanza invece che il viso del soggetto condizionerà negativamente il flash nella scelta della potenza.  In inganno da dei nostri errori di puntamento, il risultato sarà molto spesso irrimediabilmente sovraesposto.

Per tale motivo nel contesto di servizi fotografici più o meno importanti si usa scattare sequenze senza flash anche in ambienti scuri (chiese e teatri) avvalendosi delle enormi possibilità offerte dall’uso delle alte sensibilità che, tuttavia, vengono condizionate dalla bontà della vostra ottica (apertura massima). Con le macchine a pellicola già a 800 ISO si avevano problemi di grana fotografica e poco dettaglio; oggi invece si lavora senza problemi a 3200 o 6400 ISO potendo usufruire di una scala massima, nei modelli più performanti, anche di 12800 ISO o superiore.

Tuttavia ritengo che perdere la consapevolezza dell’uso delle lampade flash è sicuramente un danno alla qualità totale di ogni servizio fotografico.

Funzioni avanzate

Concludiamo questa breve carrellata sulle lampade flash dedicate, con un sintetico accenno alle funzioni avanzate.

Come inizialmente anticipato, queste lampade hanno delle funzioni professionali che solitamente restano escluse dai flash riservati alle macchine di fascia inferiore. In particolare i flash professionali come Sb900 di Nikon ed i suoi equivalenti per le altre marche, offrono la possibilità di pilotare contemporaneamente più lampade della stessa famiglia. Potrete infatti pilotare solitamente fino a quattro lampade aggiuntive (classificate come lampade “Remote”), ognuna con le proprie impostazioni e fissata su un apposito tre piedi, che si sincronizzeranno alla lampada pilota (“Master”) montata sulla vostra macchina, per mezzo di un trasmettitore radio integrato. Il raggio d’azione di questi ponti radio si aggira tra i dieci ed i quindici metri.

Avvalendovi di queste funzioni potrete giocare con differenti tipi di illuminazione, effetti di controluce o illuminazione creativa (luci colorate), realizzando il vostro scenario di ripresa ideale.

 

Se questo articolo è stato di tuo interesse visita il nostro blog per ulteriori informazioni e consigli riguardanti il mondo della fotografia digitale.

https://www.stpeterphoto.com/blog/

Se sei un fotografo appassionato puoi avvalerti del nostro servizio “stampa on line” e godere della fedelissima e dettagliatissima qualità della stampa Inkjet che St. Peter Photo mette a disposizione di tutti i suoi utenti.

https://www.stpeterphoto.com/#stampa-online